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II Convegno di Archeologia Preventiva

Si è concluso con grande partecipazione il II Convegno di Archeologia Preventiva, svoltosi il 24 e 25 ottobre 2025 presso il Palazzo Comunale di Soriano nel Cimino (VT). Il convegno è stato promosso nell’ambito del Master in Archeologia Preventiva e Gestione del Rischio Archeologico, diretto dal prof. Salvatore De Vincenzo e sviluppato all’interno della Unitus Academy – Scuola di alta formazione dell’Università degli studi della Tuscia.

Quest’anno il convegno, che ha visto un consente successo di pubblico, si è concentrato in modo specifico sulla Progettazione e le carte di governo territoriali, aspetti questi centrali per il complesso sistema dell’Archeologia Preventiva. Due giornate di confronto intenso e qualificato tra il mondo dell’Università, professionisti, enti pubblici e istituzioni impegnati nella tutela e nella valorizzazione del patrimonio archeologico, con l’obiettivo di rendere l’archeologia una componente attiva e strutturale nei processi di pianificazione e sviluppo sostenibile del territorio.

Tra gli attori principali del Convegno figurano, oltre all’ateneo della Tuscia, l’Istituto Centrale per l’Archeologia del Ministero della Cultura, Italferr e Archeoimprese. Un ruolo di primo piano hanno avuto anche gli studenti della precedente edizione del Master in Archeologia Preventiva e Gestione del Rischio Archeologico, che hanno avuto modo di presentare i loro elaborati finali in forma di relazione o di poster, documentando in questo modo l’apprezzabile livello di competenze raggiunto dagli allievi dell’Ateneo della Tuscia. Attraverso diverse sessioni tematiche, il convegno ha affrontato temi centrali dell’attualità di settore, come le nuove professioni e competenze emergenti, le strategie di mitigazione e integrazione nei progetti energetici e infrastrutturali, e il ruolo delle carte di governo territoriale come strumenti di conoscenza e progettazione condivisa. I dibattiti a fine delle sezioni tematiche e, ancor più, la tavola rotonda conclusiva hanno rappresentato un momento di confronto aperto tra esperti e pubblico, confermando la necessità di una collaborazione interdisciplinare tra archeologi, progettisti, amministratori e comunità locali per una gestione più consapevole e partecipata del territorio.

Il convegno ha messo pertanto in luce come l’Archeologia Preventiva, oggi più che mai, rappresenti un laboratorio di progettazione partecipata, capace di coniugare tutela, innovazione e sviluppo territoriale sostenibile. Il confronto resta aperto: l’appuntamento è al prossimo anno, per continuare a condividere esperienze, prospettive e sfide della ricerca e della progettazione in archeologia preventiva.