Il “Tokalı Project” costituisce il cardine della missione dell’Università della Tuscia La pittura rupestre in Cappadocia. Per un progetto di conoscenza, conservazione e valorizzazione che è attiva dal 2006. Nel contesto delle linee progettuali della missione, l’attività di tutela del patrimonio monumentale cappadoce, in particolare pittorico, offre l’occasione per sviluppare e arricchire politiche culturali e sociali in una dimensione internazionale; si connette dinamicamente al piano della conoscenza in virtù delle ricerche e della documentazione condotte per lo studio complessivo delle pitture parietali in stretta relazione con le architetture di oltre 300 chiese scavate entro le rocce dello straordinario paesaggio cappadoce. Infine, sul piano della conservazione, i progetti di restauro dei dipinti – fondati su una consapevole metodologia di carattere interdisciplinare – hanno suscitato fin da subito l’interesse degli enti di tutela e delle comunità locali della Turchia e l’attenzione di quelle internazionali, divenendo di fatto un modello di riferimento per gli interventi conservativi sui dipinti della Cappadocia.
Per la metodologia di ricerca e l’attività di tutela portata avanti in Cappadocia, la missione ha ricevuto il Premio Internazionale Carlo Scarpa per il Giardino (XXXI edizione, 2020-2021). Si tratta di un prestigioso riconoscimento che dimostra l’impatto del lavoro della missione di UNITUS nella salvaguardia e conservazione del patrimonio culturale, un «lavoro capace di coniugare la trasmissione del sapere integrando sguardi interdisciplinari che hanno condotto ad una sempre più attenta adesione alla partecipazione per la messa a punto di piani di tutela consapevoli».
Il monumento protagonista del “Tokalı Project” è la chiesa nota con il nome turco ‘Tokalı’ (fibbia), situata all’interno dell’Open Air Museum di Göreme nel cuore della Cappadocia rupestre, dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 1985 e meta privilegiata del turismo cosmopolita.
Qui dal 2011 ha messo radici un “laboratorio” di ricerche interdisciplinare di carattere umanistico e di carattere tecnico-scientifico insieme a un cantiere di restauro; vi partecipano storici dell’arte, archeologi, architetti, restauratori, chimici, geologi, fotografi. Ambedue i sistemi hanno come oggetto il vasto e impegnativo ciclo pittorico della chiesa che si distingue nel panorama della produzione della pittura in Cappadocia per la qualità formale, per la complessità d’ideazione e d’impianto iconografico, per la ricchezza dei materiali utilizzati. L’impresa è da ricondurre alla volontà della famiglia Foca che commissionò il monumento e le sue pitture poco dopo la metà del X secolo, alla vigilia dell’elezione di Niceforo Foca a imperatore di Bisanzio (963-969).
Nel corso degli anni il “Tokalı Project” ha ottenuto il riconoscimento da parte delle autorità turche ed italiane. Le attività svolte in Cappadocia si avvalgono dell’autorizzazione dalla Direzione Generale dei Monumenti del Ministero del Turismo e della Cultura della Repubblica di Turchia e del sostegno del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale d’Italia. All’interno di questo quadro è la collaborazione con il Museo Archeologico e con il Laboratorio Regionale di Conservazione e Restauro di Nevşehir che comprende la partecipazione, ogni anno, al cantiere di restauro del “Tokalı Project”, di restauratori incardinati nel Laboratorio per un periodo di alta formazione. A questi è stata affiancata la partecipazione di studenti turchi della Istanbul Üniversitesi e della Kappadokya Üniversitesi di Mustafapaşa. Il progetto, inoltre, ha maturato il sostegno della Prefettura di Nevşehir, dei comuni di Göreme e Uçhisar.
I rapporti di collaborazione si sono consolidati anche attraverso la realizzazione di mostre, l’organizzazione di incontri divulgativi, la partecipazione a convegni internazionali e la preparazione di pubblicazioni. Fra gli esiti che ne sono scaturiti, si segnala il costante miglioramento delle pratiche di tutela nel territorio cappadoce insidiato sempre più dall’impatto dell’overtourism che incide sulla conservazione delle pitture, dei monumenti e del paesaggio.
Sul piano della ricerca fruttuose collaborazioni sono state attivate con l’Università Nevşehir Hacı Bektaş Veli per il settore geologico e strutturale e con il centro di ricerca TENMAK (Türkiye Enerji, Nükleer ve Maden Araştırma Kurumu) per le indagini diagnostiche sui dipinti murali.
La struttura del “Tokalı Project” e le attività svolte sono illustrate nel sito web dedicato.
Il “Tokalı Project” è esempio emblematico di impegno nella ricerca interdisciplinare, nella valorizzazione del patrimonio culturale e nell’internazionalizzazione. Esso riflette gli obiettivi del Piano Strategico 2022-2024 che promuove la tutela e la conservazione del patrimonio attraverso approcci innovativi e collaborativi, rafforzando l’interazione tra accademia, istituzioni locali e comunità internazionali. Il “Tokalı Project” si allinea con la missione dell’Ateneo di coniugare ricerca scientifica, sostenibilità e sviluppo culturale e, grazie al sostegno finanziario dell’Ateneo, anche con fondi per attività di Terza Missione (2023 e 2024), e dal MAECI, ogni anno vede l’impegno di docenti, professionisti, studenti – italiani e turchi – in una sempre più consolidata relazione e rete di accordi internazionali che consente di condividere politiche culturali innervate sul tema della tutela dei beni culturali.
Un impatto culturale e sociale estremamente positivo hanno avuto le relazioni scientifiche con i colleghi delle università turche (Nevşehir Hacı Bektaş Veli e Kapadokia a Mustafapaşa) e del Giappone (Tsukuba), nonché con la prefettura di Nevşehir e con la Direzione Regionale della Cultura e del Turismo Nevşehir. I proficui confronti condotti, nei seminari e convegni, sull’impostazione metodologica, sugli esiti delle indagini scientifiche e sulle soluzioni adottate nel campo del restauro sui dipinti murali in Cappadocia hanno elevato nelle comunità addette alla tutela il livello di consapevolezza metodologica e di responsabilità etica propri del progetto di restauro inerente al patrimonio pittorico cappadoce. Gli incontri sono stati anche un arricchimento nella formazione degli studenti delle Università di Nevşehir e Mustafapaşa nonché dei giovani restauratori italiani e turchi che collaborano al “Tokalı Project”.
Il progetto ha, inoltre, favorito lo sviluppo di una migliore prassi nelle politiche culturali territoriali (accademiche e di governance) rispetto ai piani di tutela del patrimonio e della conservazione dei dipinti murali. Quanto alla valorizzazione, si è lavorato con gli enti amministrativi e gli operatori nel campo del turismo onde migliorare la qualità della fruizione dei beni culturali in Cappadocia in rapporto alla crescita sempre più significativa di interventi mirati a rendere efficace l’esperienza culturale nell’Open Air Museum da parte degli elevati flussi di turisti che lo visitano.
Il suo valore aggiunto consiste nell’averne assicurato una fruizione accessibile e inclusiva verso ampi pubblici, in particolare attraverso:
1- La banca dati “Cappadocia – Arte e Habitat rupestre” che rende disponibile online un quadro complessivo sulla pittura rupestre della regione di Nevşehir venendo a costituire la base imprescindibile di partenza per ogni studio in questo settore.
2- Il modello 3D navigabile del complesso Tokalı che offre al fruitore una visita ‘guidata’ virtuale alle pitture fondata su una rete di informazioni di carattere diversificato, storico-artistico e tecnico-scientifico.
Grande impatto nella disseminazione dei risultati delle ricerche ha avuto la presentazione del “Tokalı Project” negli incontri organizzati annualmente dall’Istituto Italiano di Cultura di Istanbul e nella Giornata dell’Archeologia italiana all’estero, organizzata da MAECI con il Comune di Roma (Roma, 9/5/2023) dove il “Tokalı Project” figura fra i 70 progetti selezionati sui 246 complessivi sostenuti dal Ministero.
Un altro canale utile per la disseminazione è dato dalle mostre realizzate nel 2022 e nel 2024. Quella in Cappadocia ha offerto la possibilità di stringere legami con gli amministratori e le comunità locali che hanno preso parte attiva all’organizzazione della mostra, hanno riconosciuto nella Medea di Pasolini il forte valore espressivo che nel film è dato alla loro terra e riscoperto il loro territorio attraverso i fotogrammi del film messi in mostra. Nella Tuscia, la mostra incentrata sul luogo di una nuova scena ritrovata di Medea, le cascatelle di Fosso Castello a Chia, ha avuto un forte impatto fra gli abitanti di Chia e in particolare su quanti avevano preso parte alle riprese come comparse nel lontano 1969.
Infine, il conferimento del Premio Internazionale Carlo Scarpa per il Giardino 2020-21 ha garantito a sua volta una grande visibilità mediatica così come la presenza in Turchia (2023), Guida Verde del Touring Club, di quattro pagine dedicate alla missione, al “Tokalı Project” e alla mostra su Medea in Cappadocia.
L’attività di tutela del patrimonio sviluppata da UNITUS in Cappadocia è ad oggi punto di riferimento per la trasmissione di buone pratiche, per la messa a punto di metodologie di intervento e di documentazione. Nella sua articolata compagine di azioni ha prodotto un significativo impatto sociale, economico e culturale a vantaggio dei cittadini, delle comunità scientifiche e amministrative locali e internazionali.
Gli indicatori di impatto sociale hanno messo in evidenza un miglioramento nella formazione professionale per il restauro del patrimonio cappadoce che ha portato allo sviluppo di un protocollo d’intervento, diventato un modello di riferimento per i restauratori turchi e nel coinvolgimento di nuovi professionisti (neolaureati e studenti del IV anno del CdL in Restauro di UNITUS). Si assiste, inoltre, ad una sempre più crescente attenzione nella valorizzazione del patrimonio per migliorare le pratiche di tutela e sensibilizzare le comunità locali, i visitatori turchi e di altri paesi.
Gli indicatori di impatto culturale sono particolarmente significativi e si dividono in due aree: miglioramenti nel campo della tutela e miglioramenti nel campo della conoscenza. In entrambi i casi gioca un ruolo fondamentale l’approccio multidisciplinare della ricerca che include vari campi della documentazione e la dimensione internazionale del progetto.
L’impegno di UNITUS nella tutela del patrimonio cappadoce ha favorito un tangibile cambio di prospettiva da parte degli amministratori locali. Da un lato, si è stimolato il miglioramento dell’accessibilità al monumento con nuove infrastrutture (modifica del sistema stradale) che consentono un accesso più agevole e la realizzazione di un raccordo naturale fra la chiesa di Tokalı e lo spazio dell’Open Air Museum. Dall’altro, si segnala lo sviluppo di nuove aree di tutela del patrimonio volute dalla Direzione Regionale della Cappadocia che nel 2023 ha approvato tre progetti di restauro e la crescente attenzione da parte dei direttori dei musei verso la tutela del patrimonio culturale del territorio.
Sul piano della conoscenza, la disseminazione e divulgazione dei risultati delle ricerche del “Tokalı Project” avvengono attraverso una pluralità di azioni e strumenti, aumentati numericamente nel periodo di riferimento. Si tratta della progettazione e realizzazione di mostre, di prodotti multimediali e audiovisivi accessibili a pubblici differenziati; di attività di divulgazione attraverso seminari, convegni e pubblicazioni scientifiche e divulgative. L’elenco completo è sul sito web del progetto.
Gli indicatori di impatto economico rilevano un crescente sostegno al progetto da parte di UNITUS, anche con fondi dedicati alla TM (“UNITUS”) e dal MAECI, nonché da amministrazioni locali per ciò che attiene l’acquisto dei materiali, la fornitura e messa in opera del ponteggio. A ciò si lega l’ampliamento della rete di collaborazione con le amministrazioni cappadoci (Prefettura, Comuni, Museo e Laboratorio di Restauro) che contribuisce significativamente alla promozione e valorizzazione del luogo, il più visitato della Turchia dopo Istanbul. Chiaro indicatore dell’impatto economico del progetto è l’enorme numero di visitatori registrati nel periodo 2021-24, con effetti positivi sul turismo e sulle attività economiche connesse, ma che ha imposto la messa a punto di un piano di accessi proposto da UNITUS al Museo per regolamentare il flusso turistico nella chiesa di Tokalı.
1) M. Andaloro, Committenti dichiarati e committenti senza volto. Costantino, Niceforo, Leone per la Tokali Kilise in Cappadocia, in Medioevo: i committenti, atti del Convegno internazionale di studi (Parma, 21-26 settembre 2010), a cura di A.C. Quintavalle, Electa, Milano 2011, pp. 139-158.
2) Güllüdere e Kizilçukur: la Valle delle Rose e la Valle Rossa in Cappadocia. Premio Internazionale Carlo Scarpa per il Giardino 2020-2021, XXXI edizione, a cura di P. Boschiero, L. Latini, Fondazione Benetton Studi Ricerche – Antiga, Treviso 2020, anche in lingua inglese, Güllüdere and Kizilçukur: the Rose Valley and the Red Valley in Cappadocia. International Carlo Scarpa Prize for Gardens 2020-2021, 31st edition, in particolare i contributi:
M. Andaloro, La Missione dell’Università della Tuscia in Cappadocia, ivi, pp. 142-154;
P. Pogliani, Dipingere in Cappadocia, ivi, pp. 155-163;
M.R. Menna, Il giardino e il giardiniere nella Chiesa dei Santi Gioacchino e Anna, ivi, pp. 164-166;
M. Benucci, G. Romagnoli, L’insediamento rupestre di Şahinefendi, ivi, pp. 167-169.
3) M. Andaloro, P. Pogliani, Materials and Techniques of Cappadocian Wall Paintings, in Conservation and Painting Techniques of Wall Paintings on the Ancient Silk Road, The International Colloquium on the Conservation of Asian Wall Paintings and the Exchange of Painting Technologies (Tokyo, Agency for Cultural Affairs, Government of Japan, Tokyo University of the Arts, 1-3 March 2019), eds. S. Aoki, Y. Taniguchi, S. Rickerby, M. Mori, T. Kijima, S. Bomin, F. Kirino, Springer, Singapore 2021, pp. 43-88.
4) C. Pelosi, G. Agresti, M. Andaloro, P. Baraldi, P. Pogliani, U. Santamaria, The rock hewn wall paintings in Cappadocia (Turkey). Characterization of the constituent materials and a chronological overview, “e-Preservation Science”, 10 (2013), pp. 99-108.
5) M. Andaloro, V. Valentini, La Banca Dati ‘Cappadocia – Arte e Habitat rupestre’. Dai corpora cartacei alle applicazioni web, in CARE (Corpus Architecturae Religiosae Europae, IV-X saec.) – Meaning and Use of Corpora, 24th Annual International Scientific Symposium of IRCLAMA (Pula, Croatia, May 25th-28th 2017), ed. M. Jurković, “Hortus Artium Medievalium”, 24 (2018), pp. 74-79.
L’elenco completo delle pubblicazioni è sul sito web del progetto.
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