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L’Università degli Studi della Tuscia partecipa alla catalogazione conservativa delle opere in gesso di Giovanni Maltese (1852-1913)

Giovanni Maltese, scultore ischitano formatosi all’Accademia di Belle Arti di Napoli, operò a Roma e in Francia, prima di ritirarsi nel suo paese natale, Forio, dove gli fu dato in concessione, come abitazione e atelier, lo storico Torrione angioino di avvistamento dei saraceni.

Proprio all’interno del Torrione sono ancora oggi custodite le opere in gesso e in bronzo e i disegni dell’artista, donati dalla vedova, la pittrice inglese Fanny Jane Fairer, al Comune di Forio. La collezione di gessi comprende sculture di grandi dimensioni, busti, bozzetti e bassorilievi.

Per alcuni anni la “casa d’artista” è stata aperta al pubblico, poi chiusa dal 2020.

Prima della prevista riapertura, come momento preliminare ai lavori di ristrutturazione e adeguamento della struttura che la ospita e che verranno eseguiti entro giugno 2026, è stata eseguita il 17 e 18 marzo dagli studenti dell’Università della Tuscia, coordinati dalla restauratrice Luciana Festa e con la direzione scientifica di Diego Esposito, in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Napoli, una completa catalogazione conservativa delle opere in gesso dell’artista, che ha portato all’individuazione di criticità e priorità di intervento.

Alcune delle opere verranno restaurate nell’ambito dell’attività didattica del corso di laurea in Conservazione e Restauro dei beni culturali abilitante alla professione di Restauratore di beni culturali.